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Acqua: l'alluminio rientra nella norma, Tidei revoca l'ordinanza

Alluminio nella norma e acqua potabile. Intanto il popolo della città è pronto a promuovere una class action contro il gestore idrico

L'alluminio ha abbandonato i rubinetti dei civitavecchiesi. Questo il dato ufficiale consegnato all'amministrazione comunale dalla Asl. E così il sindaco Tidei ha revocato l'ordinanza che vietava l'uso dell'acqua anche previa bollitura. "La decisione - spiegano dal Comune - è stata presa sulla base dell'esito delle analisi dell'Arpa sui campioni prelevati il 10 ottobre e dalla nota redatta come d'uso dalla Asl". 

E a rientrare nella norma dovrebbe essere anche l'emergenza colibatteri nella zona nord della città. Ma anche qui, come per tutte le zone che da un mese vivono con l'acqua off limits, costretti a comprare acqua minerale al supermercato anche per cucinare un po' di pasta, si dovrà attendere l'esisto ufficiale delle analisi effettuate dalla Asl.

E anche se l'incubo alluminio sembra essere quasi lontano, è già pronta una class action. A proporla è il popolo della città. "Mentre il comune sembra impegnato più a giustificarsi che a trovare soluzioni per risolvere il problema idrico di Civitavecchia, i cittadini da più di un mese consecutivo soffrono per una carenza cronica di acqua potabile, unica nel suo genere per quel che ricordiamo".

E spiegano come sempre più cittadini "lamentano che la situazione è diventata intollerabile". Con le famiglie costrette a spendere dalle 50 alle 70 euro al mese per l'approvvigionamento di acqua minerale da usare a scopo domestico. Da qui la richiesta di un risarcimento per il danno subito. I civitavecchiesi non devono "pagare l'acqua avvelenata che esce dai rubinetti delle case". Se così dovesse essere "oltre al danno ci sarebbe anche la beffa: non solo, infatti - spiega il presidente dell'associazione Antonio Cacace - la presenza di alluminio e colibatteri fecali ci costringono ad acquistare bottiglie d'acqua pure per lavare e cucinare, ma ci dovremmo far carico anche dell'ulteriore peso della bolletta idrica".

"A difesa dei diritti dei civitavecchiesi - tuona Cacace - siamo disposti a promuovere, con l'ausilio delle associazioni di consumatori e di legali a noi vicini, una class action contro il gestiore. È una proposta rivolta a tutti, ma in particolare ai residenti delle zone dove l'acqua è stata dichiarata dal Comune non utilizzabile".

Intanto dal Comune stanno valutando la possibilità di scontare la bolletta idrica del 10%.Risparmio esiguo per i civitavecchiesi che di fatto in questi mesi non hanno potuto utilizzare a pieno, se non per nulla, l'acqua che sgorga dai propri rubinetti e che di fatto stanno continuando a pagare. Ma che potrebbe rivelarsi comunque utile in tempi di magra come questi. Ma dal popolo della città parlano chiaro. L'amministrazione deve "assumersi le proprie responsabilità dicendo forte e chiaro che non farà pagare nemmeno un centesimo per un servizio idrico mai erogato".

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