Campetti di San Liborio, occupazione pacifica. "Si convochi la Giunta"

Impianto sportivo di via Cerutti a San Liborio sotto occupazione pacifica.

Una vicenda, come spiegano i cittadini, che nasce all'inizio degli anni 2000, "allorché l'IACP (oggi Ater) chiese al Comune di Civitavecchia la disponibilità di terreni dove poter costruire un parco e successivamente un impianto sportivo. Dopo breve periodo - spiegano - l'allora Amministrazione concessi i terreni adducendo che la concessione trovava giustificazione per motivi di esigenza di aggregazione nel suddetto quartiere. Le costruzioni iniziarono nonostante il lungo iter che vide complicare notevolmente la realizzazione a tal punto che furono necessari ulteriori interventi per difetti di costruzione e il tutto ci porta all'estate del 2011".

Secondo quanto raccontano gli interessati nell'agosto di quell'anno, dopo l'interessamento della stampa alla faccenda, "l'opposizione iniziò ad interessarsi. Alla fine dello stesso mese fu organizzata una manifestazione presso la rotonda del parco dell'Uliveto. Occasione in cui feci nomi e cognomi e riferimenti societari dei probabili affidatari dei parchi ivi incluso il nome della società avrebbe gestito il suddetto impianto sportivo. A seguito di quella riunione - prosegue la nota - la passata amministrazione sospese l'iter per l'assegnazione dei parchi e apprendemmo ulteriori notizie riguardo la struttura soprattutto che non era ancora stata consegnata al comune, ma che, comunque, la volontà era quella di proseguire nell'intento di assegnare il tutto a una società di calcetto e per questo era forte l'interesse dell'Assessore competente. Nel gennaio 2012 furono eseguiti una serie di sopralluoghi fino ad arrivare alla consegna dell'impianto e successivamente la Giunta Moscherini indisse un bando di gara ad personam nonostante i motivi sociali per cui lo stesso era stato realizzato".

Motivi per cui ora si chiede "all'amministrazione comunale di sospendere l'affidamento, indire un nuovo bando di gara per le associazioni sociali e culturali oltre che ripristinare la legalità. Chiediamo - aggiunge la nota - che l'attuale amministrazione prenda visione di tutta la documentazione e valuti la regolarità dell'iter di affidamento ad iniziare dalla stravolta destinazione d'uso, alla regolarità dei documenti delle società compartecipanti e alle veritiere attività svolte nell'arco degli anni richiesti come requisiti e non da ultimo il paragrafo B del punto 2 dell'articolo 5. Chiediamo - conclude la nota - che venga convocata con estrema urgenza un consiglio di Giunta e un eventuale consiglio comunale straordinario".