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Operazione "Genio e sregolatezza", Deodati indagato per corruzione

I fatti che lo vedono coinvolto risalgono al 2008 quando prometteva, perlomeno così gli indizi raccolti dagli investigatori, soldi all'allora dirigente del Comune Massimo Scapigliati per autorizzare una cava, prossima a diventare una discarica

Angelo Deodati, colui che dovrebbe risollevare le sorti del Civitavecchia calcio, è finito sul registro degli indagati per corruzione. Questo è quanto si apprende da un telematico locale etrurianews.it

"Angelo Deodati non sapremo mai se tornerà a Viterbo per seguire le sorti della squadra di calcio. Certo è che dovrà tornare presto nelle stanze della Procura di Viterbo per spiegare alcune situazioni che hanno spinto i magistrati che stanno investigando a iscriverlo sul registro degli indagati. I fatti che lo vedono coinvolto risalgono al 2008 quando prometteva, perlomeno così gli indizi raccolti dagli investigatori, soldi all'allora dirigente del Comune Massimo Scapigliati, dei soldi per autorizzare una torbiera, per meglio capire una cava, prossima a diventare una discarica. Angelo Deodati è un nome forte di questa inchiesta che era rimasto fin qui nascosto ma non è l'unico. Tra qualche ora ci saranno degli aggiornamenti importanti, da non perdere, che riguardano le indagini a carico di un sindaco "famoso" della Provincia di Viterbo".

L'operazione Genio e Sregolatezza, vede al centro dell'attenzione 63 persone finite inchiesta e 12 arrestatati (tutti rimessi in libertà) tra cui il sindaco di Graffignano, Santori, l'assessore all'Ambiente Luciano Cardoni, otto imprenditori (due di Viterbo, uno di Vetralla, due di Montefiascone, uno di Tarquinia e due di Celleno) e due dipendenti del Genio civile. L'accusa è di aver dato vita a un sistema di spartizione degli appalti in materia di raccolta differenziata, lavori stradali e ristrutturazione di edifici pubblici. Secondo gli inquirenti le gare truccate ammonterebbero a 26, per un valore che oltrepassa i 12 milioni di euro.

Per la forestale, un vero e proprio sodalizio criminale in cui ad aggiudicarsi le gare erano sempre le solite ditte. A turno, per non destare sospetti, mantenere equilibrio e fare in modo che, comunque, arrivasse a tutti una fetta della torta. Gli appalti nel mirino degli inquirenti, sarebbero stati indetti sia dall'ente provinciale che da alcuni comuni del viterbese e dell'hinterland ternano e romano.

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