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"Sì alla vendita del 60% ma ancor di più al 90% di Hcs"

Il capogruppo del Gruppo Misto e consigliere comunale Daniele Perello esprime solo giudizi positivi sulla vendita delle quote di Hcs: "Si tratta di scelte di buona politica contro una propaganda lesionista e non veritiera"

“Ben venga la riflessione sul bando di Hcs, ma si pensi anche all’opportunità di aumentare la quota di partecipazione privata”. Questo il pensiero del capogruppo del Gruppo Misto Daniele Perello, il quale interviene in merito alla sospensione del bando di vendita del 60% delle quote della holding Hcs. “La scelta che sta portando avanti l’Amministrazione Comunale – sostiene Perello - non rappresenta un “tradimento” della volontà popolare, come da qualcuno sostenuto a sproposito, ma bensì una scelta di buona politica per migliorare un’offerta di servizi pubblici che a Civitavecchia, come nella maggior parte dei comuni italiani, è deficitaria. In realtà chi parla di privatizzazione mente spudoratamente, in quanto si sta parlando di creare i presupposti per la creazione di una partnership pubblico – privata che non farebbe altro che migliorare la qualità e l’efficienza dei nostri servizi al cittadino. In Italia il pubblico non ha mai funzionato e questo non rappresenterebbe una novità, se non fosse che ad accorgersene è stato anche il Sindaco piddino di Firenze Matteo Renzi, il quale, notizia recente, ha deciso di mettere sul mercato il 100% dell’Ataf, società che si occupa di trasporti urbani. Renzi – prosegue Perello - è fautore, insieme a tanti altri, della teoria secondo cui la messa sul mercato di maggiori quote pubbliche, potrebbe sancire una maggiore appetibilità della società nei confronti di chi ha capitali e risorse da destinare all’esercizio d’impresa. Il pubblico ha il ruolo di garante dell’occupazione e dei posti di lavoro, cosa che a Civitavecchia è già prevista nel nuovo assetto delle holding pubbliche. Dunque, sia Renzi, che non è né un pessimo sindaco né un affarista, e sia il Sindaco Moscherini hanno avuto la stessa idea. Solo che noi, a Civitavecchia, l’abbiamo avuta prima anticipando i tempi di un trend nazionale in netta tendenza alla partecipazione mista pubblico privata”. Perello, dunque, propone anche di aumentare la quota di cessione. “Appetibilità – afferma - vuol dire consapevolezza del rischio da parte di chi investe in risorse e mezzi a determinate regole. Ecco, quindi, che la quota del 90% potrebbe essere auspicabile in futuro. Chi, invece, contrappone privato e pubblico mente sapendo di mentire, mistificando un percorso che è innanzitutto economico e che fu già teorizzato dall’economista Federico Caffè. Non è vero che i privati licenziano. La demagogia porta a queste falsità purtroppo. I privati, eventualmente, licenzieranno chi non lavora e un’Amministrazione deve tutelare sia chi lavora e sia la collettività che raccoglie i frutti di questo lavoro. Pertanto, vista l’esperienza di Firenze, basta con le guerre tra guelfi e ghibellini attrezzate solo per fare demagogia contro l’attuale Amministrazione. Invito quindi il Sindaco Moscherini a riflettere – conclude Perello - ma al tempo stesso a dare rapida operatività alle decisioni già varate dal Consiglio Comunale, seguendo un percorso di innovazione che Civitavecchia, come Firenze ed altri comuni, stanno portando avanti per il bene dei cittadini e del loro futuro”.

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