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Adeguamento Tia, arrivano le maxi bollette

L'importo non doveva superare i 60 euro a famiglia, come votato dal consiglio comunale di dicembre, ma in realtà si tratta di un vero e proprio salasso

Quattro milioni di euro mancanti a causa del mancato pagamento della Tia da parte di evasori. E così il consiglio comunale aveva approvato un adeguamento della tariffa, relativo al 2011, di 60 euro a famglia. I civitavecchiesi, cioè, oltre a quanto già pagato avrebbero dovuto tirare fuori dalle tasche altri 60 euro per ripianare i conti. Ma a quanto pare, il Comune ha dimenticato di dire che non si sarebbe trattato di 60 euro a famiglia. Almeno non in tutti i casi. Dato dimostrato, non solo dalle lamentele dei civitavecchiesi che in questi giorni stanno ricevendo il conto (perlatro con bollette già scadute), ma anche dal resoconto mandato da palazzo del Pincio "l'importo varia da 700 euro (esercizi commerciali) a 107 euro (private abitazioni)". Un conto che i civitavecchiesi dovranno saldare entro il 31 marzo.

Intanto i problemi relativi alla tariffa non sembrano destinati a finire qui. Guai in vista anche con la Tares. La sua applicazione "potrà creare a breve crisi di liquidità per le imprese di raccolta dei rifiuiti e quindi futuri problemi in questo senso potrebbero riguardare tutti i comuni italiani". Questo almeno è quanto sostenuto dal presidente dell'Associazione nazionale dei Comuni Graziano Delrio, secondo il quale "sulla Tares è necessario che i termini di pagamento siano anticipati da luglio ad aprile prossimo, oppure rinviati a gennaio 2014, perché altrimenti la situazione complessiva relativa ai rifiuti sarà davvero difficile". Ed è proprio questa ultima possibilità, quella di spostare l'entrata in vigore della Tares al 2014 e tornare immediatamente alla Tarsu, ad essere stata votata dalla Conferenza Stato-Regioni che ha deciso di appoggiare la richiesta avanzata dalla Regione Campania e dall'Anci. Ma dal Governo hanno fatto sapere che "al momento non è possibile intervenire sulla Tares con un decreto, a fronte di una decisione presa su questo ambito particolare dal Parlmaneto".

Intanto è fissato per questo pomeriggio dalle 15 alle 18 il presidio dei lavoratori di Hcs e delle Sot davanti al palazzo comunale per ribadire il secco no alla vendita della società. Un presidio che oltre alla presenza dei dipendenti Hcs, vedrà la presenza di altri lavoratori civitavecchiesi in gravi difficoltà. Dalle lavoratrici del primo soccorso Enel a cui non è stato rinnovato il contratto di lavoro dopo l'affidamento dell'appalto a un'altra ditta, ai lavoratori in cassa integrazione di Italcementi. "Le tante rivendicazioni - spiega il segretario generale Cgil Cesare Caiazza - che si salderanno nel presidio dovrebbero indurre il Sindaco e tutti i rappresentanti dell'amministrazione comunale a cambiare passo, ad aprire finalmente un tavolo largo di reale confronto e concertazione con tutte le parti sociali e i grandi attori economici del territorio per provare, insieme, ad indicare e trovare soluzioni e non, per spirito narcisista e autoreferenziale, a fare ulteriori danni da soli".

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