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Acqua: tra arsenico e colibatteri, si pensa a congiungere l'intera rete idrica

Il sindaco Pietro Tidei pensa a un anello che congiunga Medio Tirreno al bacino di Monte Augiano e a tutto il sistema idrico. Si abbatterebbe l'arsenico nell'acqua. Entro agosto intanto nuova luce per il bacino di Hcs

Una "gita" al bacino che non c'è. Così il sindaco Pietro Tidei ha definito il bacino di Monte Augiano, protagonista in assoluto dei guai civitavecchiesi. Poca acqua, solo 40 centimetri e tanti, troppi, una vera e propria distasa di fanghi e detriti. Sono loro che rendono l'acqua ricca, all'inverosimile di colibatteri. Una vera distasa, più di sette metri di profondità che certamente non lasciano passare acqua linda e pinta dalla prima griglia di filtraggio, a volte intasata, soprattutto quando piove e i fanghi si sciolgono e rischiano di intasare tutto.

Per non parlare poi del "tal quale" che viene giù dritto dal fiume Mignone fin dentro il bacino. Proviene dai depuratori di Canale Monterano e di Vejano. Quando non compiono il loro dovere a fondo, il "tal quale" arriva a Monte Augiano. Una vera e propria miscela esplosiva insomma. È lei, e quel policloruro di alluminio usato per sconfiggerla e debellarla, che si deve ringraziare per aver arricchito di alluminio l'acqua dei civitavecchiesi.

Ma i disagi arrivano anche da quei filtri a sabbia mai manutentati. Idem per i filtri a carboni attivi. Per non parlare della pressa usata per comprimere i fanghi essiccati da conferire poi in discarica. Troppi fanghi. Una pressa troppo piccola. Insomma di lavoro per ripristinare il bacino e garantire acqua pulita e potabile soprattutto ai civitavecchiesi che l'aspettano a 20 chilometri più giù ce n'è tanto. Proprio come tanti sono i soldi. Circa un milione di euro. Dove reperirli ancora non si sa bene. Si spera solo di farcela e di far resuscitare così il bacino. Soprattutto ora che da Monte Augiano potrebbe arrivare la soluzione a un altro problema con cui l'amministrazione Tidei sarà costretta già nell'immediato a fare i conti. L'arsenico a Medio Tirreno. Per il momento Civitavecchia se l'è cavata grazie alle deroghe della Regione. Ben 9 deroghe, ricorda il sindaco Tidei. L'ultima scade in maniera improrogabile il 31 dicembre 2012. Vale a dire che dal primo gennaio 2013 o si provvede alla dearsenificazione dell'acqua o i civitavecchiesi potrebbero restare di nuovo a secco.

Per risolvere il problema sono due le strade da intraprendere. Da una parte c'è l'acquisto di un impianto di dearsenificazione (circa un milione e mezzo) che il Comune di Civitavecchia non si può permettere. Stesso vale per il comune di Tarquinia facente parte del Consorzio. Inutile poi bussare alle casse di Santa Marinella. "Hanno detto di non avere i soldi per estinguere il loro debito con il Consorzio". Inatteso dunque il compromesso raggiunto in estate. Qui la strada è solo una. I decreti ingiuntivi per obbligare il Comune santamarinellese a versare le somme dovute. Ma la giustizia è lenta e spesso non va come ci si aspetta. E così ecco arrivare il piano B. Perché non chiede all'Autorità Portuale di provvedere all'acquisto dell'impianto di dearsenificazione. Dopotutto potrebbe usufruire totalmente dell'acqua proveniente da Medio Tirreno. Si tratterebbe quindi di un investimento.

Ma non si può nemmeno escludere la realizzazione di un anello che congiunta il bacino di Monte Augiano con Medio Tirreno e tutta la rete idrica cittadina. Così facendo l'acqua contenente arsenico verrebbe miscelata con l'acqua "buona" (semmai il bacino fosse finalmente portato a nuova vita) e quella dell'Oriolo (anche qui c'è l'arsenico ma entro, se non al di sotto, dei limiti).

Insomma. Tante le possibilità che si prospettano per il sistema idrico sulla carta. Tutto sta nel reperire i finanziamenti per portare a compimento i progetti. Intanto il sindaco Tidei ha annunciato che entro agosto da Monte Augiano sgorgherà acqua linda, pinta e soprattutto potabile.

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