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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Città Nuove: "addio alle Larghe Intese" e scarica Moscherini

Il gruppo consiliare di Città Nuove propone un rinnovamento radicale del centro destra. Il leader dell'opposizione Moscherini: "Impossibile la rottamazione delle Larghe Intese"

L'era di Moscherini e delle sue Larghe Intese sembra essere giunta al tramonto. Almeno così sembrerebbe dopo le dichiarazioni del gruppo consiliare di Città Nuove (i consiglieri Zappacosta e Ballarati) che ringraziano il consigliere "collega" Dimitri Vitali per aver contribuito a "scassinare" il centro destra cittadino (seppur non condividano le critiche alla Fondazione della governatrice del Lazio né quelle proprio su Renata Polverini) e proclamano l'inizio di una nuova era. Con un centro destra che fa radicalmente riformato.

"È giunto il momento di ripensare profondamente al ruolo del centro destra in Regione e in città". E si, perché i "guai" passati dalla Polverini, costretta alle dimissioni ("caso unico in Italia da parte di un Presidente di Regione, peraltro neanche indagato"), arrivano dal Pdl: "Dalla mancata presentazione della lista elettorale nel collegio di Roma alla sequela di esposti e denunce, con coda finale sull'uso dei fondi al gruppo consiliare". Errori che "Polverini e la sua squadra hanno sempre e solo subito, fino all'atto finale delle dimissioni".

E tornando al centro destra cittadino e alle Larghe Intese, Città Nuove tuona: finita la loro era. Eh si!. Basta guardare che "senza l'apporto di quell'8,5% degli odiati polveriniani, le elezioni sarebbero state un disastro". A penalizzare la scelta delle Larghe Intese, che se si guarda alla maggioranza e alla Giunta soprattutto, sono anche lì. "Alla faccia del codice etico sventolato dal centro sinistra in campagna elettorale e prontamente messo nel dimenticatoio pur di far vincere il loro Capo".

Situazione drammatica per il centro destra cittadino. Un centro destra che va "riformato". Pena: l'isolamento della minoranza consiliare dalla realtà. "Non dovremmo soltanto pensare a costruire una minoranza, ma a rivolgerci alla maggioranza delle persone che a Civitavecchia è quella che non ritiene adeguata l'attuale amministrazione a governare la città".

Ma le Larghe Intese "non sono rottamabili". A dirlo è il leader dell'opposizione (almeno fino a ieri), Gianni Moscherini: Non lo sono "perché sono composte da gruppi di cittadini di buona volontà, impegnati a conseguire il bene comune, più che dai tradizionali partiti di centro destra o di centro sinistra. Per cui i problemi dei due raggruppamenti (e sono tanti) non sono determinati per una nuova affermazione, in sede locale, della coalizione delle Larghe Intese". E per Moscherini sembra "naturale che i politici come Zappacosta auspichino più conveniente un ritorno al vecchio sistema degli schieramenti politici cittadini. Quel sistema ha consentito alle caste familiari locali di centro sinistra e a qualche politico di centro destra, di godere di rendite diversamente non raggiungibili". E ricorda come "durante l'amministrazione di centro sinistra guidata dal dottor Saladini, lui fosse, non si sa per quale arcano motivo, presidente di un consorzio per la gestione dell'acqua pubblica".

Colpa di Zappacosta anche i disastri al Mercato e alla Marina, quando ricopriva il ruolo di assessore ai Lavori Pubblici: "Sul progetto della Marina si è reso complice di coloro che, da tempo lavoravano, nel centro destra (il sottosegretario Giro, Aldo De Marco e altri) con il centro sinistra per impedirne l'immediata realizzazione. Mentre per il mercato si dichiarò non capace di seguirne la ristrutturazione". Per non parlare della "richiesta che mi fece Zappacosta di fare un passo indietro per consentire a lui di candidarsi a sindaco. Risposi di no per un semplice motivo: perché lo ritenevo, e tuttora lo ritengo, incapace di svolgere quel ruolo". Passando anche dalla "delegittimazione della mia candidatura anche attraverso candidatura della moglie del dottor Guerrini" che porta "la sua firma".

"Tanti auguri per la ricostruzione del centro destra, ma se l'ispiratore e il principale protagonista deve essere il consigliere Zappacosta, non vedo nulla di buono all'orizzonte. Le Larghe Intese - conclude Moscherini - faranno piacevolmente a meno del suo contributo".

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