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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Tidei e Luciani: "Due anni per risollevare le sorti della città"

Il sindaco Pietro Tidei e il vicesindaco Enrico Luciani spiegano le manovre da mettere in atto per risollevare la città dalla profonda crisi economica in cui si trova attualmente

Due anni per risollevare le sorti della città. Parola del sindaco Pietro Tidei e del vicesindaco Enrico Luciani. E per risollevarle è necessario partire dalla vendita di Hcs, della messa in atto dei patti territoriali, con la ripresa della variante 29 "con le zone compromesse dove sviluppare l'autocostruzione e l'edilizia agevolata, e la variante 31 con le Ferrovie dello Stato che realizzeranno la nuova stazione di Civitavecchia".

Da non dimenticare ovviamente anche la conclusione dei lavori al mercato, e l'apertura di una nuova convenzione con Enel a cui chidere investimenti seri per la città come il telericaldamento, rete idrica e rete fognaria; la nuova occupazione con la Privilege, pronta ad assumere altre 80 persone e il porto, con l'apertura dei cantieri per la darsena romana, l'acquisto di Italcementi attraversp la vendita di Fiumaretta all'Autorità Portuale. Una situazione difficile quella da cui partire e per cui l'amministrazione non vuole criminalizzare nessuno. Anche se non Tidei e Luciani non hanno perso l'occasione di ribadire come lo stato di emergenza di oggi sia stato causato da anni di malagestione.

Tra le emergenze non va dimenticata quella di Hcs con un debito di 32 milioni. Problema a cui hanno fatto fronte con il licenziamento di 50 persone (dei 242 assunti in pochi mesi). E poi c'è il problema idrico, l'arsenico da abbattere entro il 31 dicembre.

E dall'idrico si passa all'emergenza rifiuti con una discarica in via di esaurimento. Per passare al problema dell'Icpl. Unica nota positiva. La Marina. A breve la città potrà finalmente usufruirne. Il Comune si sarebbe infatti accorto che "sull'area della Marina non esisteva alcun vincolo. Procederemo - spiegano Sindaco e vicesindaco - a una determina dirigenziale per sbloccare la situazione. Non c'era bisogno del ricorso al Tar o di quello al presidente della Repubblica".

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