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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Arsenico nell'acqua, 300 mila euro dall'Authority per la dearsenificazione

In vista della scadenza della proroga sui limiti dell'arsenico nell'acqua, il sindaco Tidei ha annunciato un investimento di circa 300/400 mila euro da parte dell'Autorità Portuale per un dearsenificatore provvissorio

Dal primo gennaio 2013 l'acqua erogata dal consorzio Medio Tirreno, così come è oggi, non sarà più potabile. Tutta colpa dell'arsenico che supera i limiti consentiti, stabiliti dall'Unione Europea. Dal nuovo anno non saranno infatti concesse nuove proroghe ai Comuni che ad oggi non hanno ancora provveduto ad installare impianti di dearsenificazione, così da abbattere i livelli di arsenico nell'acqua.

Un problema che deve affrontare anche Civitavecchia. Ma come spesso ha ripetuto il sindaco Tidei, a mancare sono i soldi. E così il primo cittadino si è appellato all'Autorità Portuale. Sarà quest'ultima a sborsare la cifra necessaria per l'acquisto di un dearsenificatore provvisorio: si parla di 300/400 mila euro.

L'operazione di installazione del dearsenificatore non sarà però breve. L'acqua tornerà ad essere "potabile" a metà febbraio. Fino a quel momento vietato aprire i rubinetti di casa e bere acqua. Ma Tidei ha trovato soluzione anche a questo. Nelle zone servite dal Medio Tirreno saranno installate cinque fontanelle: 3 per l'acqua naturale e 2 per l'acqua frizzante. E i civitavecchiesi potranno attingere dalla fonte senza sborsare un solo centesimo in più rispetto a quanto già pagato con le bollette che regolarmente inviano dal Pincio. "Forniremo delle schede con cui i civitavecchiesi potranno prelevare 600 litri di acqua". Il tutto per un costo (per il Comune) pari a 20 mila euro.

Ma il dearsenificatore acquistato dall'Autorità Portuale sarà solo provvisorio, come ha tenuto a sottolineare il sindaco Tidei: "Successivamente dovremo procedere all'acquisto di un dearsenificatore molto più grande, grazie al quale forniremo acqua pulita senza ombra di arsenico". Ma per farlo ci vorranno almeno 8 milioni di euro. Dove reperirli, però, è ancora un mistero.

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