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Elezioni Civitavecchia 2012: Guerrini lascia il Pd

Seguire gli "amici" della componente "Un'altra città è possibile" e la mancata possibilità di confronto dialettico all'interno del Pd, per la presenza di un "pensiero unico e totalizzante": questi i motivi principali che hanno spinto il consigliere comunale a lasciare il Pd

Mauro Guerrini abbandona la nave chiamata Partito Democratico. I motivi principali sono perché "gli amici della componente "Un'altra città è possibile"" hanno deciso di non seguire più il partito, e in secondo luogo perché il cosigliere comunale non si rispecchia nella decisione del segretario del Partito Democratico Patrizio De Felici,  "in merito alla ferma richiesta di rispettare il codice etico siglato dai partiti della coalizione del centro-sinistra" valutata dalla componente in modo negativo;

come l'altro fattore negativo, l'uscita di Gori dalla commissione dei garanti e "prima ancora - dichiara e aggiunge Guerrini - il violento attacco in cui venivamo invitati a lasciare il partito solo per aver avuto l’impudenza di chiedere anche a Civitavecchia di allestire i gazebo per le primarie, così come si era fatto nel resto dell’Italia.

In merito poi al codice etico, il nostro non voleva essere un puntiglioso e sterile richiamo alle regole, ma la richiesta traeva origine dalla convinzione che derogare sin da subito su questioni di principio, che attengono all’etica dei rapporti in seno a un partito e ad una coalizione costituisca un pericoloso precedente capace, in prospettiva, di sfaldare la tenuta dello stesso schieramento.

Pensavo di militare in un partito aperto e democratico nel quale anche le componenti di minoranza sono considerate una risorsa per il contributo di idee che sono capaci di esprimere attraverso il confronto dialettico. Sono convinto che non sia utile alla vita e alla crescita democratica ammettere un pensiero unico e totalizzante e credo basterà poco tempo per vedere a quali gravi ripercussioni politiche porterebbe il perseguire di questa strategia". Sfiduciato da una mancata possibilità di dialogo quindi, l'ex democratico, non si sbilancia su scelte future, ma una cosa sembra certa: una sua possibile lista non appoggerà il pensiero del Pd e quindi Pietro Tidei, alle elezioni del 6 e 7 maggio.

D'altronde, è stato nella pluralità di idee e di sensibilità che si è fondato il Pd, del quale, con orgoglio, rivendico di essere stato, assieme agli amici della componente, tra i promotori a Civitavecchia. Non è nel mio stile alimentare polemiche oltre la ragionevole utilità. Pertanto, restando valide le ragioni che hanno indotto gli amici della componente a dimettersi, accolgo l’invito del segretario di uscire dal partito. Lo faccio con la serenità di chi non vive di politica e senza alcun risentimento, augurando agli amici del Pd i migliori auguri per l’attività politica".

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