Hcs, entro il 30 ottobre la liquidazione dell'azienda
Per quella data, di concerto con il sindacato, si tenterà di ripristinare il corretto equilibrio finanziario di tutti i rami d'azienda
Confermato il drammatico stato di crisi aziendale che porterà entro il 30 ottobre alla liquidazione di Hcs. Ad annunciarlo il sindaco Tidei.
"La disastrata e disastrosa gestione della Giunta Moscherini arriva al suo annunciato e drammatico epilogo. Questa consentirà di cristallizzare la pesante situazione debitoria e concordare con i creditori le modalità di ripianamento di tutto il pregresso".
Da Hcs "saranno trattenuti, per essere ricollocati nelle Sot (Argo, Ippocrate e Città Pulita) solo i lavoratori in numero strettamente necessario a garantire il corretto funzionamento di tutti i servizi a cominciare da quello idrico". E ha annunciato che in queste ore "l'amministrazione è impegnata a reperire le risorse finanziarie necessarie ad impedire che anche le Sot, in base al bilancio 2011, debbano essere messe in liquidazione così da garantire il funzionamento fino al 31 dicembre, fondi che verranno inevitabilmente sottratti ai servizi e ai beni del Comune con conseguenze difficilmente immaginabili".
Una vera e propria "operazione di salvataggio in extremis per provare a scongiurare il diffondersi a macchia d'olio della grave crisi in corso nelle municipalizzate, con inimmaginabili conseguenze sull'occupazione per i 480 lavoratori del Gruppo. Per quella data, di concerto con il sindacato, si tenterà di ripristinare il corretto equilibrio finanziario di tutti i rami d'azienda".
Nessuna ipotesi sarà scartata, compresa la ricerca di partner privati. E ancora: "I tagli alla spesa del personale procederanno di pari passo con il sindacato attraverso l'abolizione dei privilegi, l'azzeramento dei livello e il varo di una nuova pianta organica efficiente nei vari settori, l'attuazione di forme di solidarietà salariale".
Obiettivo dell'amministrazione: "Arrivare a fornire alla città livelli di servizio adeguati alle tariffe pagate dai cittadini a cominciare dall'acqua potabile, limitando al tempo stesso l'impatto di ulteriori licenziamenti, in un panorama del lavoro già così grave e preoccupante.
