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Hcs, il Tar sospende la delibera di Giunta sulla liquidazione della società

Lo rende noto l'ex sindaco Gianni Moscherini: "Giudicata illegittima la delibera di Giunta. Si doveva passare in consiglio comunale". Smentita dal Comune: "La liquidazione è stata decisa dal tribunale"

Tutto sospeso per quanto riguarda Hcs. Il Tar del Lazio ha infatti disposto la sospensione della delibera di Giunta con cui si dava mandato al sindaco di liquidare la società. Tutto in attesa dell'udienza pubblica convocata per il 19 dicembre 2013. Ad annunciarlo il consigliere d'opposizione Giovanni Moscherini che ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo proprio contro la delibera della Giunta Tidei. "Il Tar ha definito illeggittimo l'atto della Giunta Tidei. In realtà quella delibera - ha dichiarato Moscherini - doveva essere approvata dal consiglio comunale". E così si dovrebbe ricominciare da capo, per evitare che arrivando alla discussione davanti ai giudici, a dicembre, questi riconfermino quanto stabilito dal Tar ora, dichiarando il danno erariale. E Moscherini rilancia: "Ripropongo a questa amministrazione le Larghe Intese per uscire dall'empasse che si è creato e arrivare finalmente a una soluzione". Soluzione molto semplice: "Tornare a quella vecchia gara avviata dalla mia amministrazione per la vendita del 60% delle quote. In questo modo il Comune terrebbe il 40% - ha spiegato - controllando l'operato del privato. Ma non solo: potrebbero essere non solo rilanciati i servizi, ma a questi potrebbero aggiungersene di nuovi aprendo anche agli altri comuni".

Dal canto suo, però, dall'amministrazione fanno sapere che il Tar "non può sospendere una decisione presa dal Tribunale in quanto la liquidazione è stata disposta dal giudice fallimentare dopo che l'amministratore unico di Hcs, Rina Romagnoli ha presentato i libri in Tribunale. Da qui la decisione dei giudici di nominare i liquidatori che ad oggi continuano a restare in carica. Pur essendo stata definita illegittima la delibera di Giunta - hanno proseguito dal Comune - non si può quindi interrompere l'iter procedurale. Quella delibera infatti era solo un indirizzo politico". Ma nonostante questo, ora per il Comune non resta che solo una cosa da fare: passare in consiglio prima che sia troppo tardi e dal Tar venga denunciato il danno erariale. Cosa che non esclude nemmeno l'ex sindaco civitavecchiese Moscherini. "Certo è che in Consiglio possono ripresentare la stessa delibera, ma dopo quanto accaduto ieri all'assemblea pubblica tra sindacati e dipendenti della holding e delle partecipate, sconsiglio vivamente agli amministratori di operare in tale direzione. Rischierebbero la rivolta".

Intanto a commentare il risultato dell'assemblea alla Pucci che ha visto votare all'unanimità la sospensione immediata dalla cassa integrazione in deroga è il delegato alle partecipate Emiliano Santori che bacchetta i sindacati, giudicando "irresponsabile" il loro comportamento. "Posso comprendere i lavoratori in quanto non conoscono nel dettaglio la situazione economica della holding, ma lo stesso non vale per i sindacati che hanno ricevuto il totale monte debitorio di Hcs e le relative date di scadenza per pagare i debiti". Per Santori non si può continuare a "ripetere" all'infinito la "filastrocca del piano industriale, fingendo di non sapere che nessun piano industriale è applicabile se prima non si risolve il problema della continuità aziendale. E per risolverlo dobbiamo far fronte alla montagna di debiti accumulati in 10 anni di malagestione. Le linee guida - ha proseguito Santori - del piano industriale dettate a dicembre in Regione, sono state approfondite negli ultimi mesi anche con l'aiuto di Deloitte e mostrano che non c'è alternativa: occorre vendere parte della società per ricavare quella liquidità necessaria a evitare il completo fallimento della holding visto che non è più pensabile chiedere ancora sacrifici ai cittadini che hanno pagato a caro prezzo un servizio inadeguato". E il delegato alle partecipate si rende ora conto che "non siamo più in due a combattere per il salvataggio di Hcs poiché i sindacati con grande superficialità se ne sono lavati le mani, nascondendosi dietro la scusa del mancato rispetto degli accordi sottoscritti".

Accordi che però non hanno mai escluso, come tiene a precisare Santori "la vendita a privati". Per quanto riguarda poi la cassa integrazione a rotazione mal gestita, il problema si è verificato soprattutto a Città Pulita "a causa dell'esplosione dei giorni di malattia richiesti dai dipendenti che avrebbero dovuto applicare la Cig". E torna a ribadire che se da un lato la sua intenzione è quella di mantenere pubbliche le attività assistenziali (servizio ai disabili, ...) dall'altro lo stesso non vale invece per i servizi di spazzamento o pulizia della città (Città Pulita per essere chiari).

E a chiedere ai sindacati di fare un passo indietro è Sinistra ecologia e libertà che considera "un grave errore la disdetta degli accordi sulla cassa integrazione decisa dai sindacati nell'assemblea di ieri, per carenza di presupposti innanzitutto e per le conseguenze che seguiranno a tale scelta". E chiedono pertanto "ai dirigenti sindacali di ripensarci, da parte nostra siamo favorevoli al tavolo di confronto aperto a tutti i soggetti, assumendoci l'onere di proporlo, perché in gioco ci sono i servizi pubblici municipali e la pace sociale, entrambi patrimonio dell'intera città".

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