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Bilancio 2012: "Non un atto politico, ma la cattiva eredità della precendente amministrazione"

L'assessore al Bilancio Giorgio Venanzi ha illustrato il bilancio di previsione 2012. Le maggiori entrate arriverebbero dall'Imu

Riorganizzazione della spesa pubblica, tagli, Imu e multe. Sono questi gli ingredienti del bilancio di previsione 2012 illustrato dall’assessore al Bilancio Giorgio Venanzi.
 

Bilancio che ha il sapore di “una pesante eredità che la precedente amministrazione ci ha lasciato”, come hanno più volte ribadito i consiglieri di maggioranza. Gli unici presenti in aula con l’opposizione ancora in ritiro sull’Aventino “fino al ripristino della legalità”, hanno detto loro, “per non dare spiegazioni e confrontarsi con la maggioranza sui conti del Comune”.
 

Conti che per essere risanati trarranno sostentamento in primis dall’Imu per un introito pari a circa 29,9 milioni di euro su 34 milioni circa di entrate tributarie. Ma a preoccupare particolarmente sono le partecipate del Comune. Hcs, ovviamente in testa. Due le strade possibili da intraprendere, entrambe “molto dolorose” come ha dichiarato ancora una volta il primo cittadino Pietro Tidei: “Da una parte non possiamo far altro che prendere atto della situazione, bocciare i bilanci e liquidare la società. Ma questa – ha spiegato Tidei – sarebbe l’azione che intraprenderebbe una amministrazione tecnica e noi siamo anche politici. Dall’altra parte potremmo vendere parzialmente o totalmente la società cercando ovviamente di salvaguardare i dipendenti”.
 

Sospeso poi, sotto richiesta del consigliere Di Gennaro il consiglio comunale per una riunione di maggioranza. Una volta rientrati in aula, i consiglieri hanno presentato tre diversi ordini del giorno: un emendamento sul piano triennale delle opere pubbliche, definire il rapporto Comune-Autorità Portuale per la fornitura dell’acqua alle navi e quali beni immobili comunali eliminare dalla lista dei beni alienabili. Su quest’ultimo punto il consigliere Ismaele De Crescenzo ha proposto il mantenimento dell’ex Mattatoio e dell’Ennio Cima. Luoghi di socialità senza i quali “i quartieri periferici – spiega De Crescenzo – come Aurelia, rischierebbero di diventare dei dormitori”.

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