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Terme tutto da rifare. Il Pincio: "entro la fine dell'anno un nuovo bando"

A dirlo sono i vertici di palazzo del Pincio dopo il parere negativo della Regione Lazio in merito alla regolarità del rilascio della subconcessione mineraria.

"Sarà revocata in autotula la delibera con la quale la precedente Giunta aveva autorizzato la Sar alla manutenzione delle Terme della Ficoncella e concesso alla stessa società la costruzione di un ristorante (200 metri quadrati) e di una reception (150 metri quadrati) senza nessun nulla osta paesaggistico".

A dirlo sono  i vertici di palazzo del Pincio dopo il parere negativo della Regione Lazio in merito alla regolarità del rilascio della subconcessione mineraria.

"L'amministrazione conta di riavviare immediatamente l'iter delle Terme nell'ambito dell'assoluta legalità per arrivare alla gara d'appalto entro la fine dell'anno".

E secondo Tidei si tratta della "strada giusta". "Ne sono sempre stato convinto - ha commentato - e ora i fatti mi stanno dando ragione. L'accordo firmato in tutta fretta il 5 maggio scorso dall'ex sindaco aveva solo finalità elettorali. Un modo per sbandierare i famosi 6 mila posti di lavoro che, come si vede, non esistevano". E sempre dal Pincio spiegano i motivi che hanno portato la Regione Lazio a formulare parere negativo sulla subconcessione mineraria. Due le motivazioni. "La carenza degli strumenti urbanistici adottati e la mancata richiesta preventiva proprio alla Regione". Il no della Regione - proseguono dal Pincio - si va ad aggiungere alle considerazioni fortemente negative venute dallo Studio Legale Delli Santi incaricato di verificare tutta la pratica Terme. Gli avvocati - aggiungono - hanno messo nero su bianco, in un riunione svoltasi lo scorso 30 agosto, avvisando l'amministrazione: la procedura potrebbe apparire illegittima".

"Siamo in presenza di un accordo di programma privo di una serie di indicazioni - ha detto lo studio Delli Santi - circa l'oggetto, il fine da raggiungere e qualsiasi riferimento in merito alla subconcessione delle acque. Inoltre considerato che l'impianto termale costituisce un'opera pubblica finanziata in passato anche dalla Comunità Europea, non si può prescindere dal fatto che si è nell'alveo del codice degli appalti e che la procedura in questione deve essere espletata mediante gara pubblica diversa da quella posta in essere".

Ora, l'amministrazione - come spiegano gli stessi vertici di palazzo del Pincio - procederà speditamente attraverso un atto di indirizzo a riavviare la procedura.

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