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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Hcs, Tidei: "La vendita del 60%? Un fallimento"

Visto scaduto il termine per la vendita del 60% delle quote della Holding comunale, il consigliere comunale Marietta Tidei interviene a tal proposito

"Il 7 dicembre è scaduto il termine per la presentazione delle offerte per l’acquisto del 60% di Hcs e, dalle informazioni che circolano in comune, sembrerebbe che non sia pervenuta nessuna offerta vincolante". Lo ha dichiarato il consigliere del Pd Marietta Tidei interviene sulla vicenda di Hcs (Holding Civitavecchia Service) la società comunale che gestisce anche il servizio idrico cittadino. Società sulla quale il sindaco Moscherini, aveva emesso un bando di gara per il 60%  dei servizi, malgrado il risultato positivo del Referendum abrogativo per la privatizzazione del servizio idrico

"Probabilmente - ha aggiunto il consigliere - anche quelle intrepide imprese che si sono addentrate nella dataroom sono scappate a gambe levate, una volta avuta contezza dei numeri e soprattutto dei debiti delle società comunali. Era d’altronde impensabile che tra le 5 società che avevano inizialmente manifestato interesse ce ne potesse essere qualcuna in grado di gestire i nostri servizi pubblici. Erano imprese non sufficientemente capitalizzate e probabilmente prive dell’esperienza necessaria e dunque dell’organizzazione aziendale che occorre per gestire servizi tanto delicati.

Ci si chiede perché il Comune non abbia indicato un minimo di requisiti indispensabili per poter partecipare alla gara. Forse il Sindaco si era ben conto che se avesse richiesto solidità e capacità aziendale non sarebbero pervenute neppure le poche e inadeguate offerte che sono state avanzate nella prima fase. Tale situazione è l’esatta metafora dell’inadeguatezza sia del sindaco che di tutti i manager da lui scelti, quelli portati dalla Sicilia, quelli portati dal porto e quelli portati dalle feste che hanno dimostrato tutta la propria incapacità operativa, facendo di fatto perdere valore all’intero sistema dei nostri servizi pubblici locali. Moscherini se ne sta per andare lasciandoci in eredità aziende decotte perché gestite da incompetenti in maniera del tutto clientelare e che nessun privato vorrà comprare neanche a due soldi.

Gli unici a pagare per l’incompetenza e la superficialità del sindaco saranno come sempre i cittadini attraverso uno smisurato aumento delle tariffe e un qualità dei servizi sempre più scadente. Altro che protocolli d’intesa e tavoli per lo sviluppo, Moscherini inizi a spiegare come mai le nostre aziende non fanno più gola neanche alle cooperative di facchinaggio".

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