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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Marina, la Procura chiede la delibera del 1974

I lavori alla Marina sono oggetto di indagine da parte della Procura in quanto iniziati senza il nulla osta paesaggistico della Soprintendenza ai Beni Culturali

Una guerra a suon di esposti alla Procura e di indagini in corso da parte della stessa. È quella scoppiata attorno al "caso" della Marina, dal giorno si potrebbe dire, della sua creazione. Una polemica nata attorno a quei vincoli paesaggistici che insisterebbero sull'area in cui deve essere realizzata, e su quelle autorizzazioni non richieste alla Soprintendenza ai Beni Culturali che ha bloccato i lavori.

E se una parte dell'opera è stata aperta dall'ex sindaco Moscherini a mezzo di ordinanze per la sicurezza pubblica, il resto giace là. Ancora recintato. Incompleto. E soprattutto, non utilizzabile dai civitavecchiesi.

Perché c'è da dire che oltre al blocco dei lavori da parte della Soprintendenza, è intervenuta anche la Procura della Repubblica che ha aperto un'indagine nata proprio perché la Soprintendenza non aveva dato l'ok paesaggistico e quindi per "intervento in area vincolata senza autorizzazione". Ora la delibera del 1974 tirata in ballo dal sindaco Tidei, su cui si base la determina dirigenziale firmata dall'architetto Mencarelli, e che dichiara l'inesistenza di vincoli sull'area potrebbe cambiare anche gli scenari giudiziari. Se il documento infatti sarà ritenuto congruo dagli inquirenti, potrebbe decadere anche l'indagine penale che vede iscritto sul registro degli indagati il dirigente del comune, Giulio Di Iorio che diede il via ai lavori della Marina.

La stessa Procura tra l'altro è in possesso di una perizia dove non si menziona affatto questa delibera. Una volta che il pm entrerà in possesso del documento tirato in ballo dal sindaco Tidei, provvederà a confrontarlo con lo studio eseguito dal consulente e alla fine valuterà il da farsi.

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