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Pendolari: "Non siamo animali, ma gente che lavora"

Ancora disagi sulla Fr5 nonostante le rassicurazioni dell'assessore regionale ai Trasporti Francesco Lollobrigida sul ripristino della fermata del FrecciaBianca in partenza alle 18 da Termini, a Civitavecchia. Svoraffollamento, guasti e soppressione dei convogli

Rabbia, indignazione, addirittura tristezza. Sono questi i sentimenti che trapelano dai messaggi lanciati in rete quotidianamente dai pendolari che ogni giorno affrontano la tratta Fr5 per raggiungere il posto di lavoro o di studio. E viceversa casa. Se da una parte, infatti, non fa che rallegrare la notizia dell’assessore regionale ai Trasporti Francesco Lollobrigida sul suo tempestivo intervento su Trenitalia per il ripristino della fermata a Civitavecchia del FracciaBianca in partenza da Roma Termini alla 18 (unico motivo che ha spinto i frequentatori dei mezzi ferrati a rinnovare la CartaTuttoTrenoLazio), dall’altra parte gli umori non cambiano.

La causa è sempre la stessa. Treni con poche carrozze. Obsolete, sporche, calde in estate e fredde in inverno (a meno che non ci si riscaldi corpo a corpo a causa del sovraffollamento). E quei due treni improvvisamente spariti, senza alcun annuncio da parte delle Ferrovie, dalla tratta. E che cogliendo di sorpresa, ha lasciato a piedi numerosi viaggiatori.

“Signore anziane spremute nella calca al limite del collasso, umori e odori diffusi nell’aria delle carrozze e che il contatto e la vicinanza forzata impongono alle nostre narici e alla nostra pelle. Acrobazie improvvisate di giovani, donne e bambini per disporsi come tetris umani all’interno delle carrozze ogni mattina, in attesa anelante della prossima fermata perché si aprano le porte e poter respirare. E poi di nuovo in apena, stritolati, schiacciati gli uni contro gli altri, come neanche gli animali sui tir da trasporto verso il macello”. È lo sfogo senza peli sulla lingua di uno dei tanti pendolari che dopo una dura giornata di lavoro e un altrettanto ritorno verso casa (forse ancor più stressante degli impegni presi con il proprio datore di lavoro) lancia sul gruppo Facebook del Comitato pendolari Litoranea Roma Nord. “Ma noi non siamo animali – prosegue il commento – siamo gente che ogni giorno va a lavorare, a produrre, a fare il proprio dovere e non è giusto imporci questa tortura ogni dannata mattina di ogni dannato giorno. Che ci costringe ad iniziare imprecando, sudando, annaspando, rischiando spesso malori, attacchi claustrofobici, asme, svenimenti. Mi dispiace – conclude – ma ogni iniziativa che non ponga subito, immediatamente, da domani, termine a questo vero e proprio scempio del vivere civile, è una iniziativa pretestuosa e insufficiente”.
 

Problemi che, se da una parte già il sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei ha già detto di voler affrontare per dare sollievo e, soprattutto un viaggio dignitoso, ai frequentatori della Fr5, dall’altra parte sarà compito del delegato dei pendolari individuato dagli stessi nella persona di Amedeo Caravani, porre all’attenzione delle istituzioni, sperando di essere ascoltato.

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