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Perello: “La casta romana giochi sulla sua pelle, non su quella di Civitavecchia”

Il Capogruppo del Gruppo Misto Daniele Perello si rivolge ai politici romani in merito alle critiche sul sindaco Gianni Moscherini

"Apprendo con ironia gli interventi di alcuni esponenti politici romani che da qualche anno a questa parte, prima con semplici motivi urbanistici ma oggi per motivi soltanto politici, intervengono contro il sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini. Mi chiedo come mai tutto ad un tratto queste persone, quali i vari Giro e Sbardella seguiti da molti altri, si interessano a Civitavecchia non sapendo neanche la sua collocazione sulla cartina geografica.
 
Questo accanimento nei confronti di Moscherini, mi fa pensare male e soprattutto mi da conferma che qualcuno forse vuole eliminare ciò che per anni ha rappresentato un fuori schema rispetto alle loro politiche da prima repubblica. Se  da un lato mi fa sorridere il fatto che molti di questi personaggi, fino a poco tempo fa senza autore alcuno, intervengano soltanto con le elezioni alle porte, dall’altro, tuttavia, mi da rabbia che si permettano di insultare la nostra intelligenza di cittadini, volendo mettere dei cappelli sulla nostra ambizione ad avere una città migliore, pur non avendo mai ascoltato neanche la voce di un cittadino, mai un problema, mai una richiesta di aiuto da chi si trova in difficoltà.
 
Personaggi romani che non si sono mai spesi per Civitavecchia in nessuna conferenza dei servizi e soprattutto abituati da troppo tempo alle poltrone calde di Roma, quelle della Casta indistruttibile e sempre al sicuro. Esaminando i passati risultati elettorali, inoltre, ho potuto accertare come queste persone, aspiranti candidati in città con l’obiettivo di dare traino al proprio partito o alla propria lista, hanno ottenuto circa venti voti. Segno evidente che non solo a Civitavecchia non sono conosciuti o riconosciuti, ma anche che la gente è stanca delle promesse fatte in campagna elettorale da chi poi scompare per sempre negli anni successivi, cosa che non accade con i consiglieri comunali di questa città, sempre a stretto contatto con i cittadini e con i loro problemi.
 
Invece, l’unico interesse di questi lanzichenecchi romani è stato garantire quelle lobby che arrivano con compagnie, ncc e tanto altro ancora, per acciuffare turisti al porto e portarli nella capitale. Il tutto, purtroppo, per nostre responsabilità che invece di divederci durante le elezioni politiche nazionali, provinciali e regionali, avremmo dovuto individuare un candidato unico che si battesse per Civitavecchia, ognuno per il proprio schieramento, cosa che in futuro si verificherà soltanto quando alcuni politici locali usciranno dalla sudditanza romana.
 
Personalmente, ritengo che il progetto Moscherini per il porto e la città sia solo al 50% dal 1998 ad oggi e che quindi è necessaria quella continuità amministrativa per portarlo a compimento, al fine di invertire il trend nazionale che vede attualmente una situazione in picchiata, per portare Civitavecchia al centro dell’Europa. Oggi è ormai chiaro che lo sviluppo basato sull’energia, sulle centrali e sull’Enel non è attuabile. L’unico sviluppo possibile passa per il binomio porto – comune, elementi in grado di sfruttare quelle potenzialità presenti nel mare e nelle vocazioni naturali della città che si immedesima in esso.
 
Nei prossimi giorni, tuttavia, avremo più chiaro il quadro politico che vede in piedi un tentativo trasversale di indebolire il Sindaco Moscherini  e non solo. Ritengo che le Larghe Intese non sono finite, anzi sono rafforzate dall’entrata di personaggi politici e di gruppi come La rete dei Cittadini e dei Riformisti di Battilocchio che secondo me in  città sono più rappresentativi degli altri usciti. Ciò nonostante, sono altresì convinto che si possa ricucire un rapporto politico con tutti coloro che hanno tra gli obiettivi del confronto elettorale, quello di non riconsegnare la città ad un ritorno a un  passato già scritto.
 
Ho sposato in corsa il progetto Moscherini, in maniera totale e senza acettare ne' poltrone ne' asseossrati  ne'a altro, ritenendo ora come allora il bisogno di scelte forti e coraggiose, al fine di contrastare il potere delle solite famiglie che da più trent’anni governano il territorio. Per questo, sono convinto che i cittadini civitavecchiesi, intelligenti e di larghe vedute, sapranno risorgere come la fenice, come d’altronde già noi sappiamo fare".

 

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