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Hcs&Sot, dipendenti sotto al Pincio per dire no alla vendita

I lavoratori della Holding e delle partecipate hanno presidiato sotto al palazzo comunale per chiedere garanzie sui propri posti di lavoro

Si sono piazzati sotto palazzo del Pincio armati di striscioni, cartelli, fischietti, fumogeni e soprattutto della loro voce. Voce che ha ribadito ancora una volta, e questa volta in coro, che le municipalizzate e la Holding non si toccano. Non sono in vendita. Proprio come non sono in vendita i loro posti di lavoro. E con loro a ribadirlo a chiare lettere c'erano anche le organizzazioni sindacali. "Non siamo degli irresponsabili - hanno tuonato - se abbiamo interrotto la cassa integrazione lo abbiamo fatto solo perché dall'altro lato, da quello dell'amministrazione, hanno deciso di interrompere il dialogo". Lo hanno fatto nel momento in cui, con gli accordi sottoscritti ancora "caldi" hanno iniziato ad annunciare la vendita di una o più municipalizzate. E ora aspettano l'incontro con il Prefetto, indetto per il 20 marzo per avviare le procedure per l'avvio degli scioperi. "Ci troviamo davanti ad un problema serio e da questa amministrazione c'è stato solo pressapochismo. Così - ha spiegato il segretario Cgil Cesare Caiazza - si rischia il fallimento di Hcs e il dissesto del Comune". E se la barca dovesse affondare, "affonderebbe per tutti, non solo per i dipendenti della Holding ma anche per i cittadini che si ritroveranno a dover mettere ancora una volta le mani al portafogli".

Cittadini che il Comune, in questi mesi ha cercato di "mettere contro ai lavoratori di Hcs, dipingendo questi ultimi come dei fannulloni e dei delinquenti. Basta con le denigrazioni. Non si può continuare a buttare benzina sul fuoco". E sugli annunci di questi giorni del sindaco Tidei di vendere Città Pulita per ripianare la Holding. "C'è un referendum che ha visto i cittadini pronunciarsi contro la privatizzazione dei servizi. Privatizzazione che non risolverebbe il problema, anzi lo incentiverebbe".

Dal canto suo, il sindaco Tidei ha convocato per sabato mattina alle 11 "le organizzazioni sindacali sulla vertenza di Hcs, Città Pulita e delle altre municipalizzate". "Stiamo tenendo in vita aziende-cadavere coperta dai debiti della passata amministrazione, inefficiente e intrise di privilegi. Il servizio -  ha spiegato Tidei - è meno che scadente con una voragine di 32 milioni di euro di debiti solo in Hcs, 16 milioni di bollette dell'acqua in gra parte mai emesse e in questi giorni i cittadini mettono mano al portafogli per un buco di 4 milioni di euro della gestione di Hcs del 2011. Una gestione che non esito a definire una truffa - ha proseguito Tidei - ai danni dei cittadini, perpetrata con la grave complicità di alcuni sindacati che oggi protestano in piazza". E torna ad annunciare "che come prevedibile, Hcs non ha i soldi per gli stipendi di fine marzo. Nel frattempo la città paga con l'Imu e l'integrazione della Tia i debiti di questa follia. Per questo mi appresto a portare la vendita di Città Pulita in consiglio comunale per chiudere la falla". Ma a chiedersi "come fa Tidei a sapere che tra venti giorni non ci saranno i soldi per pagare gli stipendi" è la responsabile territoriale Ugl Fabiana Attig: "Se dobbiamo incontrare il Sindaco per farci ripetere quanto abbiamo sentito ripetere in questi mesi, non credo che l'incontro di sabato sia utile". Ma per sapere se i sindacati manderanno deserto l'incontro di sabato, bisognerà attendere ancora domani.

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